A tutto “Controller”

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c’era una volta l’Albatros

Cover Alberici

Chi ha vissuto gli anni ’80 alla grande tra sale giochi e i primi home computer non può non aver mai sentito parlare di questi straordinari oggetti di culto: i joystick Albatros.
Frutto dell’idea dell’italianissima Alberici con sede storica a Villanova di Castenaso (Bologna), i joystick Albatros vantavano caratteristiche di eccellenza: materiali robusti con plastiche praticamente indeformabili (potevate tranquillamente tirarli agli spigoli più duri di un muro dopo aver perso l’ennesima partita al vostro gioco preferito), leva di controllo con anima in acciaio inossidabile da 10 a 22 mm (fissata con un dado M6 da 10mm) e molla di contrasto per il ritorno in posizione centrale (cilindrica nei primi modelli, conica con 5 spire per i modelli ball e ball II).

Non ultimi i tanto blasonati micro-switch, vero cuore pulsante del joystick. Questi ultimi identici a quelli installati nelle macchine professionali, appannaggio, all’epoca, dei soli cabinet da bar e sale giochi. I micro-switch all’interno dello chassis erano 4 per i direzionali e 2 per i pulsanti di fuoco. Marchiati dalla giapponese Matsushita, i micro-switch dei primi modelli lasciarono poi spazio a quelli originali “Alberici” (probabilmente frutto di particolari accordi di fornitura o semplicemente autoprodotti dopo l’acquisizione del know-how).

In quegli anni esisteva un’importante varietà di joystick: a lamelle, con micro-switch a molla, con leve di controllo di ogni tipo e forma, ma nessuno di questi era in grado di garantire la precisione e la semplicità di utilizzo degli Albatros. Un suono inconfondibile, un click-clack acuto e tamburellante a seconda delle sessioni di gioco affrontate.
I joystick dotati di robuste ventose utili a fissare il controller sulle più variegate superfici di appoggio, potevano sopportare un carico da peso massimo: granitiche.
Un concept tanto semplice quanto efficace. Dopo quasi tre decenni chi possiede un Albatros se lo ritrova esattamente come allora: perfetto!

A partire dal 1982, la Alberici ha diffuso sul mercato italiano ed estero differenti modelli di joystick tra i quali gli Albatros nelle seguenti configurazioni e ordine di uscita:
Albatros (prima serie), di colore nero, caratterizzato da una leva conica rossa e dai due pulsanti rossi posti uno per lato.

Albatros Ball, di colore nero, caratterizzato da una leva cilindrica rossa terminante con una piccola sfera del medesimo colore e dai due pulsanti rossi posti uno per lato (disponibile anche con rapid-fire sul pulsante sinistro).

Albatros Ball II, di colore nero, caratterizzato da una leva cilindrica nera e una sfera rossa all’estremità (equiparabile a quelle utilizzate sui cabinati arcade) e dai due pulsanti rossi posti uno per lato.

Albatros VII, versione piuttosto rara con impugnatura stile “cloche” e due pulsanti posti uno per lato. Joystick ideale per i simulatori di volo. Questa versione è certamente figlia della serie “KOALA modello VII” (precursore dell’Albatros con medesima impugnatura, chassis completamente trasparente ed un solo fire-button).

Albatros Ball II, di colore nero, caratterizzato da una leva cilindrica rossa con una sfera nera all’estremità, quest’ultimo disponibile anche con rapid-fire sul pulsante sinistro.
Tra i vari modelli, quello più venduto in termini assoluti risulta essere la “prima serie”. La vendita del joystick Albatros andò, senza alcun dubbio, oltre tutte le aspettative (Cit. Alberici Spa Ufficio Marketing).

Essendo una periferica dotata di connettore nove pin era perfettamente compatibile con le piattaforme Amiga, Atari-computer, MSX, Amstrad, Commodore 64/128 e VIC 20.

Entrambi i pulsanti posti ai lati della leva di controllo avevano la medesima funzione, solitamente fuoco, tipico degli home computer del tempo. Per effettuare i salti, specialmente nei platform game, era pertanto necessario spingere la leva in alto.
Tenendo conto delle grandi richieste giunte ad Alberici negli ultimi anni, l’azienda ha confermato l’uscita di una versione limitata e numerata del joystick, anche se essa non presenterà alcuna porta USB.

Il nome Albatros deriva dalla volontà di unire la prima parte del nome dell’azienda (Alberici) al volatile Albatros, famoso per la grande apertura alare. E’ infatti noto che è proprio questa a favorirlo nel volo, e con questo joystick si voleva proprio volare in alto.

Per i giocatori più esigenti, magari orientati ad un utilizzo su macchina virtuale, è possibile collegare il proprio joystick (qualsiasi modello) ad un PC tramite adattatore dedicato. Quest’ultimo, autoinstallante e riconosciuto immediatamente dal sistema operativo, consente una piacevole esperienza in ambiente Windows con i più blasonati emulatori (Ccs64, VICE, WinUAE, ecc.). La risposta è pressoché identica all’esperienza con la macchina fisica reale.

Storia e info dell’Azienda Alberici:
L’azienda Alberici è stata fondata nel 1946 da Augusto Alberici (scomparso nel gennaio del 2013), imponendosi in breve tempo come un riferimento nel settore della produzione di ricambi e accessori per le macchine da gioco. A Fabrizio Alberici, figlio di Augusto, oggi titolare dell’azienda, si deve il merito della progettazione e realizzazione della fortunata serie dei joystick Albatros. La Alberici spa oggi conta più di 70 dipendenti ed un fatturato annuo di oltre 10 milioni di euro. Il core business è focalizzato nella produzione di gettoniere per slot machine e car wash.

Elio Nurchis

Mauro Corbetta

È un ologramma creato dalla Cultura Pop e dal (pessimo) umorismo milanese, ma se ce abbastanza corrente diventa vero in tutti i sensi. Tornerà?

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