Just-lit: letture di cuore e di testa

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Pagine di umanità alla corte della tecnologia che verrà

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Non è forse capitato a tutti di avere una melodia in testa, accendere la radio o frugare in una playlist e trovarsi la canzone servita. Come se un segreto messaggio fosse stato impartito inconsapevolmente dalla nostra mente. Un caso? Una combinazione? O forse una sincronia epocale?

Propendiamo senz’altro per l’ultima possibilità mentre sfogliamo virtualmente le pagine di Just-lit, una rivista letteraria e di pensiero che tocca le corde di temi affini al nostro Progetto Iskandar. Non è la solita parata di libri con titoli leccati e copertine laccate, ma entra nel vivo del mestiere del narrare.

Just-it è una riflessione ben articolata sullo scrivere oggi, un confronto a viso aperto e con cognizione di causa sulle prospettive e la fragilità offerta dalle nuove tecnologie. Si parla di presente e di futuro cercando di trovare le linee di connessione, tenendo lo sguardo sul motore primo del racconto: l’uomo.

Il primo numero della rivista (digitale e gratuita, si trova qui: https://lamatitarossait.files.wordpress.com/2021/03/rivista_tecnologia-1.pdf ) è dedicato alla tecnologia e alle sue applicazioni, alla macchina e al lavoro creativo, alle intelligenze artificiali e alle forme di narrazione che verranno. Il tutto declinato in articoli, racconti, fotografie, testimonianze e citazioni. 

Un prodotto professionale fatto da professionisti, graficamente ben confezionato (dalle illustrazioni originali alla scelta dei colori) con una serie di contributi a tema di scrittori, filosofi, editor, traduttori e… “future maker” (non fatevi sviare dall’etichetta, l’intervento di Cristina Pozzi sull’intelligenza artificiale applicata all’insegnamento non è per niente campato in aria, anzi ci parla di decisioni da prendere adesso sul fronte dell’istruzione). 

In questo primo numero Luca Pantarotto si interroga sulle nuove mitologie del mondo digitale. Un percorso che spicca un balzo con il quesito: la letteratura racconta ancora il nostro contemporaneo oppure ha ceduto il passo? Magari ad altri linguaggi? 

Riccardo Dal Ferro parla degli algoritmi e del nostro rapporto con le invenzioni che ridefiniscono il confine delle possibilità. Paolo di Paolo invece tratta di comunicazione attraverso i social e del rapporto diretto e istantaneo con le masse. Una sezione chiamata Lezioni di scrittura offre consigli di metodo (Alessandra Minervini sulla concentrazione) e contenuto (Luca Patrignano sulla fantascienza oggi). E si dà voce anche al ruolo di fruitori di opere, lettori/spettatori, con Sara Cappai (leggere ai tempi della pandemia) e Leonardo Ducros (la scacchi mania esplosa dopo la serie tratta dal romanzo di Walter Tevis Queen of gambit)

In una rivista letteraria non possono mancare i racconti. Sono tre: Paolo Zardi (una notte destate) narra di emozioni ai tempi delle memorie digitali, Silvia Perconti (Le orecchie dei muri) ci rituffa nelle atmosfere represse di uno stato totalitario. Infine Miguel De Unamuno (Macchinopoli) una storia tra l’onirico e il kafkiano (che già si compenetrano) sul rapporto uomo-macchina.

Just-lit nasce dalla Matita rossa (nome che evoca maestrine “pennute”, ma trattasi di agenzia di servizi editoriali e letteraria attiva in editing, traduzione e formazione) e in particolare da Rossella Monaco e Sara Meddi. Quest’ultima è l’anima Immersioni letterarie, un interessante “circolo” letterario – per ora virtuale – nel quale ci siamo imbattuti nelle eclissi del lockdown.  

Just-lit, per definizione dell’editoriale, è una rivista pop in senso Warholiano, quindi rivolta a tutti, ma in forma più analitica che artistico-sperimentale. Una rivista che vuole offrire uno sguardo attento al presente in evoluzione, mettendo un po’ d’ordine alle distrazioni degli scrolling quotidiani con indicazioni specifiche su percorsi di lettura e riflessioni non estemporanee. Da qui l’impostazione per temi e va detto che la prossima uscita sarà dedicata all’ambiente. Un’anticipazione utile perché Just-lit (lit sta per literature e gioca con il significato inglese di “acceso”) cerca contributi: racconti, fotografie e illustrazioni. Entro il 31 maggio 2021 a scritturacreativa@lamatitarossa.it 

Le illustrazioni sono Nora Ross, le foto di Monica Vintaloro e Alex Paganelli

Gianlorenzo Barollo

È un alter ego professionale attratto dall’amatorialità e gran cultore del perseverare nell’errore che ci fa umani. Per pochi ma belli è noto come autore del bestial seller “I pensierini di Mosè” e di “Triscaidecafobia”.

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