L’appetito per la distruzione vien sfasciando

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A tavola con Benford e una "singolarità" cosmica

Il Divoratore di Mondi è un vero romanzo di Sf. Quando si parla di SF, questo è un autentico esempio di buona fantascienza. Niente astronavi iperluce o fanterie dello spazio o altre avventurette alla guerre stellari, con trame dallo svolgimento semi infantile e poco credibile per quanto alla fine risultino divertenti.
 
Il Divoratore di Mondi è Fantascienza vera, dove un evento di natura cosmica si affaccia nel nostro sistema solare dando il via a una serie di avvenimenti catastrofici. Un evento scientifico al quale i principali protagonisti sono degli astronomi ai quali viene richiesto la comprensione e una possibile risoluzione del dramma che sta per colpire il pianeta. Toccherà infatti agli astronomi Benjamin Knowlton, con la moglie Channing Blyhte, ex astronauta malata di cancro prossimo allo stadio terminale, e a Kingsley Dart astronomo inglese e un tempo amante della stessa Channing, a fronteggiare la più temibile delle minacce per l’umanità.
 
Dapprima l’intruso lo si coglie come un getto di gas e raggi gamma appena percettibili, e poi col passare dei giorni la consapevolezza dell’avvicinarsi di una singolarità con massa paragonabile a
quella della Luna, ma con un diametro di pochi metri. Ma mano che le osservazioni si fanno più accurate, si scopre che il buco nero varia velocità e rotta, e orrore degli orrori, pare puntare verso la Terra.
 
Parte iniziale del romanzo sono le varie ipotesi sulla natura dell’oggetto in arrivo. Benford ci mostra come gli scienziati pensino e lavorino e si pongono davanti a un evento ignoto, e questo è parte del fascino del romanzo, fatto non solo dei problemi personali e dei rapporti fra di loro e le autorità militari e politiche dai quali dipendono per i fondi e le strumentazioni con i quali operare, ma anche le varie estrapolazioni scientifiche che si enunciano man mano che i dati delle osservazioni cambiano e si chiariscono col passare del tempo.
 
Con sorpresa di tutti l’intruso cosmico comincia a trasmettere dei messaggi, criptiche frasi degne di una filosofa divinità. L’anomalia infatti si rivela una entità intelligente, che da milioni di anni solca il cosmo, incontrando varie civiltà raccogliendo, o forse sarebbe meglio dire assorbendo, intere culture aliene per avere qualcuno con cui conversare mentre vagabonda solitario nell’universo. Una richiesta che però scatena una serie di considerazioni etiche e morali, poiché produrre una copia elettronica delle menti dei terrestri equivale alla distruzione dell’originale.
 
L’ex astronauta Channing però vede in questo la sua opportunità per sfuggire alla morte definitiva per cancro e avere una sorta di seconda vita. Non tutti però condividono tale prospettiva e inevitabilmente si innesca una sorta di trattativa con la singolarità, poco intenzionata a farsi
porre dei limiti e condizioni.
 
Il romanzo ha aspetti intriganti, anche se la narrazione a volte appare un poco fredda e distaccata, e questo fa sì che il romanzo non raggiunga l’apice di un capolavoro del genere, pur restando una lettura interessante quanto godibile.
Giuseppe Ferri
 
IL DIVORATORE DI MONDI
DI GREGORY BENFORD
Il Divoratore di Mondi
Titolo Originale Eater (2000)
Traduttore
Vittorio Curtoni
Pag. 314 
Urania 1421 – (2001)
Mondadori

Giuseppe Ferri

classe 1959 da sempre appassionato lettore di SF, unico genere letterario in grado di unire materia umanistica a 297 quella scientifica senza annoiare. Ama leggere più che scrivere e questo è il motivo della sua scarsa produzione. Attualmente, dopo 42 anni e 10 mesi di contributi finalmente in pensione, ma continua ad avere lo sguardo sul futuro.

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