L’urbanistica mutevole delle intelligenze galattiche

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La galassia di Vinge tra Potenza, Perversione e civiltà

Potrebbe non essere un libro di facile lettura questo Universo Incostante di Vernon Vinge. Del resto come si fa a digerire con una lettura superficiale il concetto di un Universo, ma sarebbe meglio dire Galassia, dove le leggi della fisica cambiano a seconda delle zone in cui si espande? Occorre senza dubbio un piccolo sforzo di volontà e concentrazione per penetrare nei vari concetti espressi in questo romanzo di notevole fattura.

Secondo l’autore la nostra Galassia è divisa in quattro zone, quella più interna dove la velocità della luce non può essere superata, nota come la Zona delle Profondità Imponderabili, quella della Zona Lenta, dove la tecnologia può svilupparsi ma ancora la velocità della luce non può essere superata, l’Esterno dove risiedono le Potenze, civiltà ipertecnologiche, poi confluite in una super entità, e si supera la velocità della luce, e infine la Zona della Trascendenza dove le Potenze e le civiltà più sviluppate sono trascese verso la divinità.


La vicenda ha inizio in una zona al limite con l’esterno dove una spedizione scientifica incappa in un antico archivio dati. Lo studio di tale archivio, e un uso improprio di alcuni dati risveglia una Potenza assopita da milioni di anni. Accortosi del pericolo gli studiosi cercano di fuggire, ma solo una delle due astronavi sfugge all’azione distruttiva della Potenza, mentre l’altra con a bordo, senza saperlo, alcuni elementi simili a virus informatici in grado di distruggere la Potenza riesce a mettersi in salvo, seppur con danni tali da costringere i fuggitivi a entrare nella zona ai confini con quella della profondità Imponderabile, su un pianeta abitato da una forma di intelligenza di gruppo. Sono gli Agruppi del pianeta Artiglio. Forme di vita simili ai cani che raggiungono una elevata intelligenza solo se si riuniscono in un gruppo, mediamente da quattro a otto. Concetto non facile da comprendere senza uno sforzo da parte del lettore. Ma del resto la SF, quella ben fatta, non ama il
lettore superficiale, anche se l’opinione comune pensa il contrario.

Inoltre la storia si compone di varie parti e scenari. Quelli sul Pianeta Artiglio e poi nelle vicende distruttive della Potenza, definita una Perversione, dalle altre Potenze che si trovano a combatterla. Scenari galattici con civiltà composte da milioni di razze diverse che ne subiscono l’invasione e l’assoggettamento, e la storia di Ravna Bergsnodot, bibliotecaria specializzata in archivio dati e chiamata a lavorare per l’organizzazione Vrinimi che commercia in dati su scala galattica. Ravna scopre esaminando alcuni messaggi la storia dell’astronave sfuggita alla Perversione e naufragata sul pianeta Artiglio, intuendone il valore di quanto vi sta nascosta in essa. Ne segue una storia che si dipana fra le violenze distruttive della Perversione verso le altre civiltà galattiche e il viaggio di Ravna verso il pianeta Artiglio, inseguita dalla flotta dominata dalla Perversione.

Sul pianeta Artiglio la cultura degli Agruppi si trova in una sorta di medio evo, e sta lentamente comprendendo le sue potenzialità intellettuali, grazie anche al confronto con i due umani, una ragazza di quattordici anni e il fratello di otto anni, scampati all’attacco della loro astronave semi naufragata sul pianeta, da parte di una fazione molto aggressiva degli agruppi. Ne nasce una vicenda fatta di intrighi e guerre fra gli Agruppi dominanti.

Nel complesso l’intera storia è avvincente, resa ancor più stimolante dal particolare tipo di intelligenza di gruppo. Non di facile comprensione questa, indubbiamente estraniante, ma se fosse facilmente comprensibile che menti aliene sarebbero? Già fatichiamo a comprenderci fra noi umani, come possiamo pretendere di comprendere adeguatamente una intelligenza veramente aliena? Occorre un piccolo sforzo di fantasia e attenzione da parte del lettore per apprezzare questo romanzo, che personalmente ho trovato molto piacevole e stimolante da leggere.

Giuseppe Ferri

 

Vernon Vinge
Universo Incostante – (Premio Hugo -1992)
Titolo Originale
A Fire Upon The Deep (1992)
Traduttore:
Gianluigi Zuddas
Pag – 545
Cosmo Oro 135
Editrice Nord (1993)

Giuseppe Ferri

classe 1959 da sempre appassionato lettore di SF, unico genere letterario in grado di unire materia umanistica a 297 quella scientifica senza annoiare. Ama leggere più che scrivere e questo è il motivo della sua scarsa produzione. Attualmente, dopo 42 anni e 10 mesi di contributi finalmente in pensione, ma continua ad avere lo sguardo sul futuro.

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