Fairyland: bambole e virus nel biocyberpunk di Mcauley

Fairyland è una poderosa escursione nell’immaginario che potremmo definire Biocyberpunk.
Un mondo futuro dove la biologia ha fatto passi da gigante arrivando a creare in laboratorio forme complesse di vita come le Bambole, organismi biotech umanoide, a cui viene inserito un chip che governa le loro azioni e usate per vari ed estremi piaceri sessuali o come forza lavoro a costo zero o quasi. Ma è anche una distopica visione di futuro, una discesa in un inferno biotecnologico, dove i più ricchi si sono rinchiusi in comode arcologie lasciando la parte povera dell’umanità a dibattersi tra i rifiuti e un sistema ecologico compromesso, inquinato da organismi che contaminano la mente e il corpo.
In questo mondo crudele in continua lotta Alex Sharkey è un progettista di Virus psicoattivi, usati come droghe che evocano illusori piaceri, unica via di fuga da una realtà spietata.
Nel quadro delle sua attività illegali, ma in parte protetta da un poliziotto che lo sfrutta come informatore, Alex viene ingaggiato da un boss del crimine per un progetto ambizioso quanto pericoloso: trovare il modo di rendere fertili le Bambole così da poter farle riprodurre e allevarle, senza acquistarle dai colossi biotech che le producono, rompendone l’egemonia.
Un progetto che trova un aiuto inaspettato da una giovane ragazza, Milena, a sua volta geneticamente modificata e allevata da una compagnia per sfruttarne l’elevata intelligenza ma a cui intende sottrarsi, sfruttando le capacità di Alex e la possibile evoluzione delle bambole che intende gestire per un proprio scopo.
Opportunamente stimolato dai particolari Fembot – (microscopici organismi programmati) che la giovane ragazza gli ha inoculato a sua insaputa, Alex riesce nel progetto, ma rimane stregato dal fascino incantatore di Milena che nel frattempo lo ha abbandonato al suo destino. Per Alex è l’inizio di una ricerca continua della ragazza attraverso l’Europa, raccogliendo le piccole quanto vaghe tracce del suo passaggio nel sottomondo del crimine, fra bande paramilitari che combattono le Bambole evolutesi in Effimeri e poi in Fate, e gruppi religiosi contaminati da fembot e convertiti a una crociata grazie a virus adattati a tale scopo – Alla fine Alex avrà l’incontro desiderato con l’incantatrice Milena, a sua volta pronta a evolversi in un nuovo stato esistenziale, teso all’immortalità, mentre la nuova specie ormai fertile e indipendente, si appresta a sostituire gli umani destinati a ritirarsi nelle arcologie, immersi nei loro sogni virtuali.
Paul J. McAuley sfrutta appieno le sue conoscenze di biologia, spingendole al limite più estremo, creando un panorama biologicamente variegato, complesso, a volte eccessivo nella sua visione aggressiva del futuro, ma quando si pasticcia con gli elementi più virali della vita, come apprendisti stregoni, la molteplice capacità della natura di sottrarsi all’illusorio controllo umano, crea conseguenze irreparabili.
L’incubo della creatura che sfugge al controllo del suo creatore, iniziato da Mary Shelley con il suo Frankenstein, in Fairyland si ripropone come drammatica, futura possibilità.
Giuseppe Ferri
FAIRYLAND
PAUL J. McAULEY
Collana – Cosmo Argento – N°290 (1998)
Editrice Nord
Titolo Originale Fairyland (1995)
Traduzione – Gianluigi Zuddas
Pag. 399