
Orrore Cosmico. Grandi Antichi. Terrore Ancestrale. Chiunque abbia mai sentito parlare dello scrittore di Providence per antonomasia riconoscerà questi termini e proverà un brivido, ma di piacere. Perchè Howard Philips Lovecraft, prolifico scrittore a cui dobbiamo il concetto di pantheon e destrutturazione dell’immaginario divino in qualcosa di molto più oscuro e pericoloso, ha ispirato gran parte della narrativa horror a venire, e la sua influenza tutt’oggi raccoglie consensi da tutti i più grandi autori viventi. Anche il media videoludico non poteva esimersi da tutto questo e ha attinto a piene mani fin dagli albori del videogioco così come lo intendiamo noi. Avventure testuali e punta e clicca, di pregevole fattura, ma è stata l’opera in prima persona di Bethesda a dare nuova linfa alle incursioni di Lovecraft nel mondo del videogame. Per coloro che non hanno mai letto nemmeno una pagina delle sue opere letterarie, possiamo innanzitutto invitarvi a correre in biblioteca e rimediare a questo delitto culturale, ma anche fornirvi qualche necessaria premessa per poter godere appieno di ciò che offre il videogioco del mese. La Paura, secondo Lovecraft, è uno stato della mente. Come un virus, ti entra dentro, fino a corroderti il cervello e farti impazzire, ma non è un processo immediato, essa si prende il tuo tempo, e usa tutti i tuoi cinque sensi per poter raggiungere il suo scopo perverso.
I Grandi Antichi, creature dalle dimensioni spesso titaniche e incomprensibili per la psiche umana, sono maestri nel dominare le percezioni degli uomini, nutrendosi dell’ansia, del terrore e della pazzia che suscitano nelle loro vittime. Dark Corners Of The Earth fa suo questo precetto e lo trasfigura perfettamente in ogni sequenza di gioco: nei panni dell’investigatore Jack Walters, incaricato di risolvere quello che apparentemente sembra essere un “normale” caso di sparizione di persona, dovremo presto vedercela con situazioni sempre più nefaste e allucinanti, grazie alla sceneggiatura del gioco che mescola sapientemente elementi e mitologie presi da più racconti del genio di Providence.
La particolarità del gameplay, che si avvale di intriganti fasi di esplorazione alternate a sequenze più movimentate, risiede nel modo in cui i programmatori evidenziano gli stati di paura e orrore crescenti nella mente del protagonista: in mezzo a cadaveri o di fronte a creature da incubo, basterà che Jack posi il suo sguardo su di loro o rimanga in loro presenza ascoltando i sussurri e i versi generati da gole ultraterrene e tremende per farsi prendere dal panico.
Tutto questo si rifletterà sul vostro alter-ego con conseguenze ovviamente negative, la vista si offuscherà, impugnare la rivoltella diverrà più difficile e mirare ai nemici risulterà praticamente impossibile, e anche i suoi passi diverranno via via più sconnessi.
Paranoia che si fa concreta, prende corpo nel corpo di Jack, e immedesimandovi in lui, sarete anche voi vittime possedute dalla più antica e potente delle emozioni.
Vi spaventerete con Jack. Vi alleerete con Jack. Ma soprattutto vi divertirete, e non c’è nessun angolo oscuro in tutta la Terra che possa impedirvi di farlo, quando è Lovecraft a prendervi per mano e condurvi lungo i sentieri della pazzia.
Simon