NeoGeo – Pulstar

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pulstar

Contrariamente a quanto si possa pensare lo sparatutto non e un gioco per smanettoni. Vi sono determinate leggi alle quali bisogna solitamente adeguarsi per avere il privilegio di passare oi livello o acquisire un determinato bonus. Pulstar racchiude nei suo cuore siliceo tutto ii vangelo dello sparatutto moderno e la genesi di una generazione di giochi che ha ridisegnato il ventesimo secolo: ii parallelismo con R-Type o meglio ancora R-Type Leo è sin troppo scontato per tenere banco in una ossatura lunica strutturata ai suo interno come una unica visione di pensiero.

Pulstar è lo sparatutto per antonomasia, un gioco piuttosto complesso che negli anni passati ha fatto scuola facendo attingere a se tutta una generazione di shoot’em up orizzontali ma con in più il vantaggio di poter sfruttare la forza bruta dell’hardware NeoGeo MVS.

L ‘anno e ii 1995 tanto per collocare li titolo nella zona di transito tra ii risorgimento sparatuttista e l’illuminismo tridimensionale dei beat’em up, laddove il NeoGeo stesso cominciava a perdere terreno sulla scia dei vari Tekken e Virtua Fighter: benché saghe quali The King Oi Fighters riuscissero a reggere discretamente l’impatto.
Pulstar è quanto di meglio il panorama degli shoot’em up potesse offrire in quei periodo. Forte di una estetica bidimensionale renderizzata digrande impatto lo sparatutto della Aicom scalava le tappe di un ciassicismo videoludico estremo, producendo a ogni modo tutti gli stereotipi che il genere aveva da offrire. Era presente il beam forgiato da Irem, vi erano i mostroni biologici che occupavano tutto lo schermo, vi era quella sensazione adrenalinica secondo cui lo schermo si riempiva di proiettili e forme aliene rendendo l’azione violenta e dinamica. Pulstar è uno sparatutto tradizionale: la meccanica di sparo, la ellittica degli spostamenti, la fisionomia dei nemici, la riproduzione fisica degli scontri, la progressione di iivello, le strategie di attacco ai boss e la distruzione arbitraria che ne deriva spinge l’utente a chiedersi se davvero ii titolo Aicom abbia qualcosa in più rispetto a qualsiasi altro sparatutto di concezione nipponica.

Qualcosa in più che viene fuori dopo aver speso un buon tasso temporale (e anche un bei po’ di gettoni) sull’altare di una giocabilità che si realizza gradualmente.
Pulstar è un grande sparatutto moderno sorretto da una sontuosa costruzione estetica bidimensionale, attinente altresì a quelle leggi fisiche che hanno fatto dello shoot’em up uno dei generi videoiudici più radicalizzati.

Mauro

Mauro Corbetta

È un ologramma creato dalla Cultura Pop e dal (pessimo) umorismo milanese, ma se ce abbastanza corrente diventa vero in tutti i sensi. Tornerà?

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