Se Marte si diparte…

  • Autore dell'articolo:
  • Tempo di lettura:4 minuti di lettura

I marziani di Bear, scienziati e politici

Marte in Fuga dopo L’Ultimatum, è forse il miglior romanzo scritto da Greg Bear fino a oggi.
Scritto nel 1993, (pubblicato nel 1994 in Italia), letto oggi pare quasi profetizzare l’affermarsi della teoria quantistica dell’universo per quanto riguarda la natura della realtà, e la colonizzazione di Marte che Space X sta rendendo ogni giorno sempre più probabile. In breve Marte in Fuga è la storia delle famiglie che per prime colonizzeranno il Pianeta Rosso, secondo una ottica iniziale che ricorda quella individualistico anarchica di Robert. A. Heinlein.
 
Scritto in prima persona da uno dei protagonisti principali, Casseia Majumdar, in forma di memoria, quasi autobiografica, inizia col ricordo dall’espulsione in massa di studenti Marziani dall’università di Marte Sinai, accusati di aver sostenuto una rivolta contro il governo Marziano. La Caduta del contestato governo Marziano le risparmia serie conseguenze, nonostante alcune azioni violente commesse da studenti radicali. In quella occasione Casseia conosce Charles Franklin, una brillante mente in fisica teorica con idee particolari sulla natura dell’universo. La reciproca conoscenza è di breve durata, le loro vite si inoltrano su sentieri diversi, Casseia viene lentamente assorbita dalla politica, mentre a Charles Franklin viene offerta la possibilità di continuare i suoi studi nella ricerca scientifica.
 
Le strade dei due si dividono e per gran parte del romanzo non si incontrano. Inizialmente potrebbe apparire come un romanzo di crescita e maturazione del personaggio narrante, ma attraverso la vita di Casseia, l’autore illustra l’organizzazione delle varie famiglie che hanno colonizzato Marte. A molti lettori questo ricorderà la visione che Heinlein rappresenta più volte nei suoi scritti, società semi anarchiche, con legami familiari multipli o riuniti in famiglie allargate ecc. Inoltre l’autore non trascura un excursus nell’ecologia di Marte, con la descrizione di forme fossilizzate, o apparentemente tali, di vita primitiva.
 
Sembra una divagazione ecologica, ma i capitoli non sono trascurabili, avranno un senso verso la fine del romanzo. Ovviamente sono presenti i rapporti sempre più complessi e problematici con la Terra, vista come una matrigna gelosa della propria supremazia scientifico tecnologica, che non gradisce una possibile indipendenza del pianeta rosso in questo campo, in quanto lo renderebbe una minaccia per il pianeta madre, porta a una breve guerra non dichiarata, ma pericolosamente distruttiva per i coloni marziani. Solo la capacita politica di Casseia, divenuta verso la fine un politico di grande importanza unita alle scoperte scientifiche del team di cui Charles Franklin fa parte, eviteranno il peggio portando Marte altrove.
 
Marte in Fuga fa parte dell’universo narrativo di Queen of Angels e prima parte della serie Quantum Logic, una serie di romanzi, ognuno indipendente dagli altri, con una forte componente scientifico tecnologica infarcita da considerazioni politiche alla Heinlein come in La Luna è una severa maestra.
 
Leggendo oggi questo romanzo non si può evitare di pensare a Elon Musk e alla sua scherzosa (quanto scherzosa?) autoproclamazione a imperatore di Marte, come farebbe un personaggio uscito dalla fantasia di R. A. Heinlein, e a ben guardare, Musk, Bezos e Branson sembrano candidarsi a essere delle figure prossime a dei proto baroni dello spazio di marca Heinleniana.
Marte in Fuga potrebbe rappresentare un vademecum per Elon Musk e la sua ambizione di popolare Marte? Soprattutto per le cose che non si dovrebbero mai fare. Chissà, chi vivrà, vedrà.
Comunque sia, a poco meno di trent’anni dalla pubblicazione, Marte in Fuga è sicuramente un romanzo da Leggere e meritevole di ristampa.
 
Giuseppe Ferri
 
MARTE IN FUGA
GREG BEAR
Titolo Originale – Moving Mars – (1994)
Pag. 498 -Editrice Nord –
Traduzione di Gianluigi Zuddas 
Collana Cosmo Argento 254 

Gianlorenzo Barollo

È un alter ego professionale attratto dall’amatorialità e gran cultore del perseverare nell’errore che ci fa umani. Per pochi ma belli è noto come autore del bestial seller “I pensierini di Mosè” e di “Triscaidecafobia”.

Lascia un commento