I coloni che conquistarono le stelle nelle cronache di Blish

Quando James Blish scrisse questo romanzo nel 1957 lo Sputnik era in procinto di solcare lo spazio orbitale, Yuri Gagarin non aveva ancora violato il cielo e raggiungere la Luna per la maggior parte della gente era ancora un sogno infantile. L’idea della Pantropia, ovvero adattare l’uomo alle condizione del pianeta invece di adattare i pianeti all’uomo, era dunque una fantasia che pochi sapevano concepire. Oggi invece tale concetto è tra le visioni di un possibile futuro destinato a realizzarsi.
“Il Seme Tra le Stelle” è un romanzo diviso in quattro parti, o libri, incentrati sul tema della modificazione genetica per adattare gli esseri umani alle condizioni dei pianeti che presentano possibilità di ospitare la vita. Si comincia con la prima parte sotto forma di spy story dove assistiamo alle vicende dei primi “Condizionati”, così sono definiti gli umani geneticamente mutati. Adattati a vivere su Ganimede, una luna di Giove, si trovano a combattere per sfuggire alla persecuzione del governo Terrestre che non approva tale linea di evoluzione umana nell’esplorazione e colonizzazione dei Pianeti.
Una vicenda narrata in modo stringato, quasi un riassunto, giusto quel tanto per dare una idea di quanto potrebbe succedere. Poi si passa a due esempi di colonizzazione. Nella seconda parte, ambientato su un lontano pianeta, dopo migliaia di anni, gli esseri umani sono simili a piccole scimmie che vivono sopra gli alberi, fra giganteschi fogliami. Anche qui la vicenda è narrata in forma stringata, leggiamo di una società arboricola che subirà una svolta decisiva quando alcuni di loro verranno esiliati sulla superfice del pianeta. Finiranno con l’incontrare alcune creature delle loro leggende.
Nella terza parte gli esseri umani sono acquatici, lottano contro la natura di un mondo che ricorda in parte la Terra del Precambriano, con lo sviluppo di vita primitiva acquatica. Qui gli esseri umani sono grandi pochi millimetri e combattono contro altre forme minuscole di vita acquatica, alleandosi anche con una di esse. Se vi chiedete se esseri così piccoli abbiano sufficienti neuroni per sviluppare un linguaggio e una tecnologia, allora le impronte sulla Luna sono quelle di un dinosauro e non di Neil Armstrong.
Nella quarta parte l’umanità è ormai ovunque nella galassia, gli uomini Condizionati sono la maggioranza, e una nave fa ritorno alla vecchia Terra. Il pianeta d’origine è ora un mondo deserto, e si cerca di ripopolarlo. Ma la storia si svolge tutta sull’astronave, con un piccolo confronto fra gli umani ancora in forma originale e i Condizionati.
Ovviamente tutto il romanzo è una storia contro il razzismo, fatto per far riflettere il lettore sulla diversità della specie umana. Una riflessione sull’accettazione del diverso e la civile convivenza che parrebbe superata, se non fosse per il ritorno di pregiudizi accuratamente mantenuti vivi da meschini calcoli politici, che sfruttano i venti delle crisi economiche causate da un caotico e pernicioso sviluppo senza limiti.
Giuseppe Ferri
IL SEME TRA LE STELLE
di James Blish (1921 – 1975)
Oscar Fantascienza Mondadori -Titolo Originale – The Seedling Stars – (1957)
Traduzione di Beata Della Frattina
Pag. 150